Autunno 2016: In questi giorni di inizio autunno, alla fine del triennio del mio mandato come membro del comitato direttivo dell’Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva (AIAMC), ho deciso di riproporre la mia candidatura per fare da garante al completamento di un progetto che ritengo fondamentale per il futuro dell’associazione, per la credibilità della psicoterapia cognitivo-comportamentale e per la salute di tutte quelle persone, e sono molte, a cui la psicoterapia può cambiare in meglio la qualità di vita.
Ho avuto l’onore di far parte di un gruppo di professionisti che ha deciso di impegnare gratuitamente il loro tempo e le loro energie per guidare verso il futuro un’associazione che conta circa 2000 psicoterapeuti associati e che quindi può avere un impatto sostanziale sulla salute mentale della popolazione.
Potevamo scegliere strade comode, molto politiche e poco di sostanza, come purtroppo in Italia capita troppo spesso, ma abbiamo deciso di seguire una strada irta di ostacoli, forse scomoda ma sicuramente ricca di valori e senso per il futuro della psicoterapia cognitivo-comportamentale, strada che ha comportato molti incontri del direttivo e molto impegno come mai era capitato precedentemente.
La prima strada, che abbiamo evitato, era molto facile, molto politica, e avrebbe portato ad aprire le porte a tutti coloro che si dichiaravano cognitivo comportamentali creando accordi, ponti a prescindere dal loro reale riconoscimento dei valori fondanti la storia della nostra associazione: il comportamentismo e il pensiero scientifico. E, in parallelo, di accogliere come cognitivo comportamentali tutti gli approcci e le tecniche vagamente cognitivo-comportamentali, a prescindere dalla valutazione del loro effettivo valore scientifico. Dunque avremmo seguito la politica del “abbracciamoci e vogliamoci bene tutti” a prescindere dalla tutela dei valori fondanti la nostra associazione, valori che avrebbero garantito la vera qualità sia ai soci psicoterapeuti che alle persone che ad essi si rivolgevano. In sostanza, avremmo sacrificato la coerenza per la politica.
La seconda strada, quello che abbiamo seguito, molto più difficile e raggiungibile solo a piccoli passi, ha messo al centro della nostra azione il rafforzamento delle nostre radici comportamentali-cognitive e la forte affermazione della natura scientifica ed evidence-based della psicoterapia cognitivo-comportamentale. Questi due aspetti scomodi e apparentemente retrò, avrebbero garantito psicoterapeuti più affidabili, responsabili e davvero capaci di garantire la salute mentale delle persone che si affidano alle cure. Dunque “abbracciamo e accogliamo tutti quelli che dimostrano coerenza nel vivere e insegnare un approccio basato su fatti dimostrati e non su semplici opinioni, un approccio che metta al centro la modificazione del comportamento e non teorie affascinanti ma scarsamente fondate”: questa è stata la linea guida delle nostre decisioni. In sostanza, mettere la coerenza e il bene dei pazienti davanti alla politica.
1. Proporre un nuovo statuto AIAMC introducendo l’AIAMC come “Associazione scientifica professionale (unica in Italia…)volta a promuovere teoria e prassi delle tecniche basate sull’evidenza scientifica dell’analisi, della modificazione e della teoria comportamentale, nonché della psicoterapia comportamentale e cognitiva” e approvando una Mission, che ho avuto l’onore di compilare e che troverete allegato, molto chiara al riguardo.
2. Abbiamo deciso investire tempo ed energie per far ritornare l’associazione nell’alveo della Association for Behavior Analysis International (ABAI) facendo diventare l’AIAMC, addirittura uno dei 5 Associate Chapters a livello mondiale, unica in Italia, garantendo una adeguata informazione e formazione con l’abbonamento di ogni socio e studente alle riviste scientifiche proposte dall’ABAI che si caratterizzano per essere riconosciute a livello mondiale per la loro qualità.
3. Abbiamo ottenuto l’accreditamento europeo EABCT diretto per tutti i soci AIAMC, unica in Italia fra le associazioni di psicoterapia.
Chi Siamo? L’unica associazione scientifica professionale di psicoterapeuti con solide radici nell’approccio comportamentale-pragmatico.
Dove vogliamo andare? Vogliamo permettere a ogni psicoterapeuta cognitivo-comportamentale AIAMC di essere riconosciuto dalla società e dalla popolazione come l’unico in grado di offrire una psicoterapia davvero efficace e capace di intervenire sulla salute mentale con tecniche scientificamente valide. In un momento storico dove la psicoterapia è in crisi, spesso visto come una professione dalle inutili chiacchiere, dove il numero di psicologi si sta avvicinando alle 150 mila unità e dove il ministero e la società sta richiedendo ogni giorno di più interventi sanitari evidence-based, cioè che abbiamo dimostrato di essere davvero efficaci, rinforzare l’identità comportamentista-pragmatica, diventare selettivi per garantire la qualità, dunque la scientificità, degli interventi psicoterapeutici e circondarsi di colleghi che sposino nei fatti e nei comportamenti questi aspetti, daranno il vero vantaggio competitivo ai nostri psicoterapeuti nel mondo del lavoro e permetteranno un intervento etico e rispettoso del diritto di chi soffre di poter essere curato con tecniche realmente efficaci.
Il mio augurio è che il prossimo direttivo sia fortemente in continuità con il vecchio al fine di garantire il completamento di questo progetto, purtroppo ancora non solido abbastanza e incompleto, a rischio di essere spazzato via da chi preferisce una visione politica (vogliamoci bene a tutti i costi…..) a una visione basata su coerenza e qualità per la salute mentale e per chi soffre.
La salute mentale di chi soffre merita una psicoterapia realmente efficace e capace di cambiare i comportamenti che non permettono di tornare a essere persone libere e felici. E io ho intenzione di vegliare con attenzione affinché questo avvenga……..